Il respiro della Terra si chiama Covid-19

Buongiorno e buon lunedì!

Stiamo vivendo un momento difficile e strano.

Però, un po’ per sopravvivenza, un po’ per spirito d’osservazione, è giusto notare anche che questo, sta portando a dei cambiamenti notevoli, e perché no, positivi.

Parole antiche quanto il mondo

I detti popolari, hanno spesso un grande fondo di verità e oggi voglio partire da uno dei grandi classici:

NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE

Premesso che le vittime cadute sotto il potere di questo virus maledetto, e che sta mettendo a dura prova praticamente tutto il mondo, fanno star male. Perché prima di essere numeri su dei grafici, sono persone, sono padri, madri, fratelli, zii…parliamo di persone e il dolore e soprattutto le modalità con cui ci si lascia alle spalle i propri cari in questo momento, è particolarmente tragico.

Faccio questa premessa perché ci tengo a far sapere che questo articolo non vuole minimamente sminuire questo danno o sofferenza e MAI mi permetterei di mancare di rispetto a qualcuno in situazioni simili.

Ora passiamo all’aspetto globale.

Mi guardo bene dal cadere nei complottismi da bar che intasano la rete per due motivi principali:

1- Non ci sarà mai dato sapere certe cose.

2- Una volta scoperto? Cosa me ne faccio?

Al momento l’importante è preservare la salute e contenere la strage che questo virus sta mietendo.

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Foto di WikiImages da Pixabay

Guardando però alla Natura, a mio avviso, la questione cambia di parecchio.

Dovevamo fermarci, l’essere umano (e solo quello) stava esagerando. Siamo arrivati al punto di rottura.

L’overshoot day ormai è arrivato ormai a livelli imbarazzanti. Nel 2019 è stato calcolato il 29 luglio, per quest’anno sarebbe previsto ovviamente prima di quella data.

Per fare un po’ di chiarezza:

Cos’è questo overshoot day? L’overshoot day, è il giorno in cui abbiamo esaurito tutte le risorse che ci saremmo dovuti far bastare per tutto l’anno e, per dirla in termini di economia, entriamo in debito col Pianeta, ovvero iniziamo a consumare quelle destinate all’anno successivo.

Purtroppo il trend è sempre negativo. Giusto per risalire agli ultimi dieci anni:

2009 – 18 agosto
2010 – 7 agosto
2011 – 4 agosto
2012 – 4 agosto
2013 – 3 agosto
2014 – 4 agosto
2015 – 5 agosto
2016 – 5 agosto
2017 – 1 agosto
2018 – 29 luglio
2019 – 29 luglio

L’overshoot day viene monitorato dal 1970, in quell’anno fu il 29 dicembre.

Da quel giorno dell’anno in poi, abbiamo esaurito le risorse che la Terra riesce a produrre. Capisci?

Il Covid-19, più amichevolmente Coronavirus, forse, ci viene in soccorso sotto questi aspetti.

Chissà se ci sarà utile questa dura e violenta esperienza, per gli anni a venire, per capire sul serio che è ora di un cambio di direzione.

Alcuni consigli per un cambio di direzione

I deboli in libertà

Ognuno vive situazioni differenti, ma fuori da casa mia, ad esempio, sembra l’alba a tutte le ore: si sentono gli uccellini cantare durante tutto l’arco della giornata, perché sono aumentati e c’è meno rumore a sovrastare il loro soave canto.

Le acque dei mari si stanno ripulendo, nei porti italiani sono ricomparsi i delfini, le rondini stanno tornando ai loro nidi abbandonati da qualche anno (se non sono stati abbattuti), vedo le api, le farfalle.

Un amico di Milano, mi ha detto che sente l’aria buona come non mai, quasi come quella di montagna, e lo confermo anch’io, da casa mia.

Vedo le stelle brillare di più, la notte.

Vorrei poter chiedere al cielo come sta senza tutto quel traffico aereo che ogni giorno riesce ad intasare pure quelle altitudini.

Vorrei chiedere ai pesci come stanno, senza eliche a tranciar loro le teste, sversamenti di campeggi, hotel, fabbriche o carburanti nelle acque in cui vivono.

I gatti, i ricci. Gli animali e le piante stanno ripopolando il Pianeta, mentre il più pericoloso degli esseri è chiuso in gabbia.

Abbiamo visto tutti le immagini della NASA e del livello di inquinamento sopra la Cina e la zona di Wuhan in particolare, come sulla pianura padana, che si è ridotto tantissimo in pochissimo tempo.

Foto di Ilona Ilyés da Pixabay

Consigli per quando ripartiremo QUI

Uno STOP era necessario, e visto che noi non siamo così lungimiranti e previdenti, e finché il pericolo non ci brucia le dita dei piedi, noi siamo inesorabili come la morte.

La Natura si è trasformata nella sua più piccola forma, il virus, entra in noi, miete vittime, ci spaventa, mette a dura prova tutti i medici che si stanno adoperando nelle terapie intensive che reggono i numeri di una guerra.

Chissà se impareremo finalmente il rispetto della Terra, degli animali, degli esseri umani; chissà se arriveremo a capire che bisogna e si può vivere con maggior lentezza, con meno oggetti inutili (che oggi stiamo buttando fuori dalle nostre case pervase da imprese di pulizie casalinghe).

Chissà se saremo in grado di capire chi scappa dal proprio Paese e che ha paura per la propria vita, ora che questo virus ci sta insegnando che cosa significa avere paura.

Il mondo è sospeso, è fermo, eppure la Natura continua, sempre più bella a crescere, rinascere, ripulire aria, acqua e terra.
La Primavera non si è fermata, la società sì.

La neve cade, e nessuna impronta la solca, se non quella dei veri abitanti dei boschi.

La Natura è forte, e ci è amica, e la Natura va rispettata.

Ricordiamoci di che cos’è stato questo periodo, per cercare di non richiamarlo a noi, perché se ci diamo una regolata, la vita può continuare in una nuova direzione, con una nuova consapevolezza; al contrario, questo sarà solo un anticipo della fine a cui ci autodestiniamo.

Mando un abbraccio a tutti. Amiamoci, rispettiamoci, apriamo il cuore alla vita, ai fiori, ai cervi, ai topi, alle persone.

IMPARIAMO.

Ultimo, ma non meno importante, voglio ringraziare di cuore, ogni persona del personale ospedaliero, che ogni giorno deve affrontare un inferno che neanche immaginiamo da casa nostra, ogni volontario che in qualche modo si sta adoperando per far fronte a questa emergenza, ad ogni persona costretta a continuare a lavorare, con la paura, perché facente parte di settori di cui abbiamo necessità.
IMPARIAMO.

RISPETTA LA VITA, RISPETTA LA NATURA

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GRAZIE 🙂

 

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2 Risposte a “Il respiro della Terra si chiama Covid-19”

  1. Chissà se impareremo da questi giorni, chissà se appena ci toglieranno le “catene” continueremo a vivere con le buone abitudini che stiamo reimparando, se continueremo ad assaporare le piccole cose come ora. No è il momento di sperare, è il momento della consapevolezza

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