Buongiorno e buon lunedì!
Durante questo periodo ho utilizzato spesso la figura della bilancia nei discorsi, non tanto per quanto riguarda il peso del corpo, ma sul mettere aspetti, situazioni e comportamenti sui due differenti piatti della stessa.
Alla fine mi sento di dire che la speranza c’è.
Diverse chiavi di lettura
Se ne leggono di cotte e di crude da sempre sul web, ma questo periodo è particolarmente ricco di uscite più o meno sensate.
Spesso è difficile andare a reperire informazioni corrette ed esaustive sul web, a partire dalla larga diffusione di concetti falsi (fake news) o poco accurati.
Non sarà questo un articolo che vuole snocciolare la veridicità di certe informazioni o meno, tanto meno sarà giudicante nei confronti di quello che si legge in rete.
Lo scopo è confrontare i diversi atteggiamenti e uso questo come aggancio per raccontarti un’esperienza, che fortunatamente, in mezzo a tante mortificazioni dovute ad alcune notizie o dichiarazioni viste in rete, mi ha riacceso un po’ di speranza.
Perché ti ho parlato della bilancia?
Perché su un piatto ci siamo noi persone comuni, sostenitori di tesi campate più o meno in aria, ecc. e sull’altro ci sono esperti, studiosi, scienziati, medici, ecc.
Quello che si potrebbe riassumere in credenze da un lato e scienze dall’altro.
Ora prendiamo una bilancia più piccolina che vada a scindere altri due sottogruppi nel piatto della gente comune.
Quindi in un piattino rimane un folto gruppo di persone tra cui accusatori, diffusori di negatività e notizie dalla dubbia provenienza che a mio avviso portano solo a creare più caos e scompiglio in una situazione già abbastanza caotica di per sé.
Sull’altro piatto invece, ci sono dei non ancora esperti, che cercano soluzioni costruttive senza fare strane congetture su argomenti di cui sappiamo poco o nulla.
Un piatto è quindi pieno di distruttività e quello opposto è ricco di costruttività.
Lungi dal sollevare polemiche (che non è affatto l’intenzione di questo blog), ora ti racconto di alcuni appartenenti al secondo piattino.
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Giovani studenti alla ricerca di soluzioni
Lo scorso lunedì sono stato invitato da Davide, un lettore di questo blog, a partecipare ad un meeting su una piattaforma di videoconferenza con il suo gruppo.
E chi sono queste persone?
Davide è uno studente di ingegneria ambientale presso l’Università di Scienze applicate TAMK di Tampere, in Finlandia.
Davide e alcuni suoi compagni di studi, stanno portando avanti un progetto che si chiama Sustainability Open Space (già esistente), che di fatto è uno spazio aperto a chiunque voglia partecipare.
In questo spazio propongono argomenti riguardo la sostenibilità di qualsiasi tipo (economica, sociale, ambientale, ecc), invitando la gente a interagire e a trovare soluzioni o idee di qualsiasi natura (progetti per aziende esterne, corsi di studi, lavori di ristrutturazione e altro) prettamente teorici per poi pubblicarli in un portfolio dell’università così che chiunque sia interessato e volenteroso, ovviamente con possibilità sopratutto economiche, può portare avanti e concretizzare queste loro idee.
Inizialmente ho rifiutato in quanto (vedi sopra il discorso fake news), non essendo un esperto o un tecnico, non sentivo di poter fare dichiarazioni, tanto meno in inglese, con degli studenti di ingegneria ambientale:
“Semmai dovrei starmene io in silenzio ad ascoltarvi”.
Ovviamente preso dal panico avevo frainteso, e non dovevo tenere una specie di comizio durante il quale avrei risposto a domande, bensì sarei stato uno dei vari partecipanti, che avrebbe portato la propria esperienza e punto di vista.
Non sono riuscito a partecipare alla videoconferenza, ma ho mandato loro un video che hanno poi usato per introdurre l’argomento “Covid-19 e impatto sull’ambiente”.
Sono stato coinvolto perché questo ragazzo, ha letto l’articolo “Il respiro del Pianeta si chiama Covid-19” e lo ha trovato perfettamente in linea con il loro incontro del mese.
Lusingato ed onorato di questo invito, ho inviato il video, col mio inglese impacciato (che ti lascio qui sotto) dove se vuoi puoi seguire tutta la conferenza, se no vai a circa un’ora e dieci di video, dove puoi trovare il mio intervento.
In futuro collaboreremo ancora, perché è piaciuto ad entrambe le parti ed è qui che voglio andare a concludere l’articolo di oggi.
Qualche consiglio per aiutare la Terra
Leggi anche Vita semplice = Vita tranquilla
CONCLUSIONI
Ci si può perdere nei complottismi del giorno o fare come questi giovani studenti che si ritrovano al di fuori delle attività curriculari universitarie, per parlare di problemi e cercare soluzioni.
Questa è la dimostrazione che sta a noi come leggere ogni situazione come limite con le lamentele del caso, oppure sfruttarla in maniera costruttiva, vivendola come opportunità.
A mio avviso esistono tre tipi di dialogo: sterile, distruttivo e costruttivo.
La speranza c’è!
Lo vedo quando scopro che esistono persone spinte da forti motivazioni ad impegnarsi in qualcosa.
Non siamo soli, ricordalo.
Quando sei avvilito/a perché ti pare di essere il solo a vederla in un modo, a fare certi ragionamenti, che non riesci mai (o quasi) ad esporre con gli altri, ricordati che esistono queste persone.
Sono meno rumorose, meno caotiche, ma si sa che chi ha bisogno di urlare è perché forse è povero di contenuti.
La pacatezza è una solida base per poter affrontare le situazioni.
RISPETTA LA VITA, RISPETTA LA NATURA