Buongiorno e buon lunedì carissimo lettore o lettrice.
So bene che è da un po’ che vi è della latitanza, ma il bello di un blog (non essendo aziendale ma personale) è anche il fatto che sia una creatura che si evolve e muta. Negli anni ho pensato più volte se sospenderlo o meno, ma ci sono affezionato. StoNature è quello che ha dato il via a tutto ciò che oggi faccio, ma bando alle ciance: da oggi si comincia un nuovo percorso che ho deciso di condividere coi più affezionati.
I blog nascono come dei veri e propri diari online poi, nel tempo, si sono evoluti fino a diventare dei veri e propri strumenti di lavoro. Ecco che ho voglia di fare un balzo indietro (pensa che il mio primo blog risale a non so quanti anni fa e si chiamava linkazzato – ti lascio immaginare) e tornare alla forma di diario online. Per farlo, ovviamente c’è bisogno di una motivazione, perché non ti scriverò di cosa ho mangiato a colazione o di turbe adolescenziali anacronistiche.
Preparazione a un cammino
A settembre, dopo numerosi rimandi a causa covid, affronterò la via degli dei. Il web è già pieno di fonti che ne parlano e sono cosciente di non fare chissà quale impresa (certo è sempre un trekking di 130 km e non una passeggiata sul lungolago leccando gelato al pistacchio), ma sai com’è, lo scrittore ama scrivere e scriverò.
Ho deciso di scriverne perché da oggi, nonostante sia un camminatore, inizierò a prepararmi mentalmente e fisicamente per questa modesta impresa. Lo faccio perché ho 36 anni e non sono più un ragazzetto; lo faccio perché devo tutelare le mie ginocchia che talvolta trasformano un’escursione in una via crucis e quello che sarà voglio che sia un’esperienza bella. Faticosa ma bella – e sono certo che lo sarà.
A vent’anni ho già affrontato circa 700 km in sella alla mia poderosa bici con borsoni e tenda e già all’epoca, in alcune giornate, avrei lanciato tutto nel mare del nord per tornare a casa. Ma anche quei momenti servono a farti tornare a casa orgoglioso e felice di ciò che ti sei messo in testa di fare.
Non andrò sul Nanga Parbat né sull’Everest, ma da buon amante della semplicità voglio condividere con te la meraviglia che anche la quotidianità e le imprese più modeste possono dare.
Curiosità, lo stimolo costante alla vita
Nonostante abbia iniziato a camminare per boschi all’età di 5 anni, prima sulle spalle di papà, poi in autonomia, piangendo, lamentandomi (ne parlo anche in Appunti di Vista, il mio primo libro), fino ad arrivare all’innamoramento più profondo e viscerale per la terra più selvaggia e non addomesticata dall’uomo, non mi reputo né esperto né mi sento di dare consigli.
Quello che farò sarà, come sempre, unire le mie passioni: cammino, condivisione e scrittura, raccontando e condividendo un percorso, che parte da una sedia, un tavolo e un pc e che finirà con le gambe tremanti e tanti km nei muscoli e nelle articolazioni.
Buona lettura e, in caso, grazie della compagnia 😉
Oggi stesso andrò a fare la mia prima uscita di allenamento, ovvero intensificherò le camminate che normalmente faccio (o farei, viste le limitazioni dell’ultimo anno) in modo da rendere quella di settembre, un’esperienza il più piacevole possibile. Sempre che il covid ci permetterà di portarla finalmente a termine.
Ps. Sappi che ne uscirà un libro eh! Ho già tutto schematizzato nella testa 😉
E se lo hai già fatto o vorrai farlo e vuoi condividere pareri, esperienze, ecc. non essere timido/a: il confronto è uno degli aspetti più interessanti della vita, a parer mio.
Intanto ti lascio un video molto ben fatto del buon The Walking Nose su questo cammino (che ringrazio per aver messo al primo posto l’argomento ginocchia 🙂 )